Pratica personale e metodologia dell'insegnamento
Due sono le vie che si trova a percorrere chi aspira ad essere un'insegnante:
La via del praticante e la via che conduce a diventare un'insegnante.
Queste due vie camminano insieme e si evolvono con la crescita, spirituale, psichica e corporea della persona.
Un praticante potrebbe non desiderare di diventare insegnante, e preferire di vivere la pratica come una propria personale ricerca e crescita.
Un insegnante invece non dovrebbe mai scordare di essere un praticante, uno studente.
Diventare insegnanti non significa smettere di essere studenti, bensì è proprio nell'umiltà, oltre che nella preparazione, che si misura la profondità e l'efficacia dell'insegnamento.
A questo punto del percorso, continuiamo a sviluppare consapevolezza e crescita nella pratica personale di ciascun studente, per imparare a vivere con serenità la propria pratica e riconoscee quella degli altri.
Oltre a crescere in competenze in merito alla struttura dell'Ashtanga Yoga, a crescere in conoscenza rispetto ad una visione più ampia dello Yoga, cerchiamo di stimolare una crescita per sentirsi capaci di utilizzare gli strumenti che un insegnante può utilizzare per condurre una lezione:
-La voce, per guidare la lezione e impartire le differenti istruzioni
-La presenza corporea, per saper essere e stare all'interno della shala in modo e maniera che gli studenti sentano la presenza dell'insegnante, traendone sicurezza, beneficio, e indicazioni appropriate
-Il tocco, attraverso lo sviluppo di sempre maggiore sicurezza negli aggiustamenti.
Due i concetti cardine:
-pratica (abhyāsa) e rinuncia (vairāgya).